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Vero e falso: l’universo delle Fakes News

09
Mag 2017

In un normale corso di Giornalismo che sia universitario o post laurea, quando si parla di notizia si richiede che almeno un principio, uno solo, venga rispettato: la fonte. Da dove proviene la notizia, chi l’ha detta, è o meno supportata da dati tecnici oppure abbiamo fonti dirette che ne spiegano i contenuti e ne accertano la veridicità. Se tutto questo manca, allora siamo di fronte ad un’immensa bufala perché nel giornalismo una notizia data da chiunque non è una notizia. Molte teste nel mondo del giornalismo sono cadute per una non notizia pubblicata, per una bufala scritta nero su bianco, per un post on line che raccontava tutto ed il contrario di tutto.

Appena si entra in redazione un solo mantra: attento a ciò che scrivi.

Ma tutto questo, oggi, che senso ha? Nell’era dei social, delle persone super connesse e super dentro le notizie, la questione delle fonti da verificare, che senso ha? Il senso, forse, non lo ha perso. Smentire le fake news, le bufale del web, le bugie dei social, è diventata la priorità indiscussa della comunicazione digitale.

Le notizie viaggiano velocissime e le notizie non verificate viaggiano ancora più veloci; così, i soggetti che le pubblicano, le condividono e le commentano, sono moltiplicati e tutto questo “fare” informazione mette in profonda crisi l’informazione digitale.

Cosa si scrive, cosa si legge, cosa si prende per vero e cosa, invece, non si comprende fino in fondo, è diventato il pane quotidiano di analisti e comunicatori che cercano in ogni modo di trovare il filo del discorso, perso ormai in milioni e milioni di fake news.

Con il supporto di Google News Lab, oltre 30 tra media agency e società che si occupano di tecnologia, hanno firmato per far parte della prima First draft Coalition.

L’obiettivo quello di promuovere, insieme, un codice di condotta anti-fake news e di formare gli utenti affinchè riescano a riconoscere, da soli, quando una notizia è verificata oppure si tratta di una fake news.

Altra finalità è quella di creare una piattaforma che aiuti i professionisti del settore a verificare le notizie potenzialmente false e a riconoscere come tali.

Ed allora chi stabilisce il confine tra giusto e sbagliato?

Segreto svelato. Dietro gli algoritmi ci sono persone. Uomini e donne che pensano, immaginano, si chiedono, parlano, discutono, cambiano opinione, si guardano negli occhi, scrivono e leggono. Le persone stabiliscono il confine e pongono dei limiti. Lo spirito critico ci dona la facoltà di saper scegliere, alla base dei principi che ci governano. È per questo che non prendere nulla per vero, non è solo un mantra da ripetere fino alla noia ma diviene la base della sana comunicazione e del sano utilizzo dei social affinchè mantengano quello spirito di comunità che tanto è piaciuto e tanto piace ancora.

Se ad ogni fake news corrisponde un cervello che la produce allora deve matematicamente corrispondere anche un altro cervello capace di riconoscere e di utilizzare l’unica arma che abbiamo: il pensiero.

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